Il Regolamento Uniformi del 1830 - I Telegrafi delle Due Sicilie

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Il Corpo Telegrafico | Il regolamento del 1830

Nel 1829, rielaborando le disposizioni del 1818 e le modifiche introdotte attraverso appositi ordini, furono stilati i regolamenti sulle uniformi dei Vari corpi di Marina promulgati ad agosto del 1830 e rimasti in vigore sino al 1861. Nel corso degli anni furono prodotti alcuni aggiornamenti come l'uso dei soprabiti per gli ufficiali e nuovi cappotti. Alcuni particolari delle uniformi furono modificati per adattarle ai dettami della moda o adeguarle ai cambiamenti imposti a tutti gli altri corpi armati del regno. Anche le divise del Corpo Telegrafico furono riviste ed inserite nel "Regolamento per l'Uniforme degli Uffiziali del Corpo del Genio Militare Idraulico, per gli Individui componenti il Corpo Telegrafico, e per le diverse Dipendenze della Intendenza Generale della Real Marina":
Corpo Telegrafico
L’Uniforme degl’Individui componenti il Corpo telegrafico sarà di castoro blu, con pistagna e paramani scarlatto. Il medesimo sarà a due petti con nove bottoni per ciascun lato tre per ciascuna patta di tasca e tre per ciascuna colonna.
Vi saranno dei ricami in oro sulla pistagna e su i paramani per distinguere i diversi gradi degl’Individui componenti il detto Corpo; cioè gl’Ispettori Dipartimentali, e Corrispondenti Telegrafici di prima Classe porteranno sulla pistagna, e su i paramani due bacchette  ricamate in oro, intersecate da un’altra a serpe;
I Sotto Ispettori di Circondario e Corrispondenti Telegrafici di seconda Classe porteranno una bacchetta, con un’altra anche che interseca la prima a serpe.
I Sotto Ispettori di Trasmissione e gli Aspiranti telegrafici porteranno alla sola pistagna una bacchetta in oro, intersecata da un’altra a serpe; il tutto come rilevasi dai figurini approvati.
Il pantalone sarà di castoro blu in tempo d’Inverno, e di Dog in tempo d’Està con i stivali da sotto.
La camiciola con pistagna sarà di casimiro bianco nell’inverno e di trapunto bianco nell’Està con nove piccoli bottoni con ancora. Il corvettino sarà nero.
Il Cappello sarà di feltro nero con fittuccia di seta nera ondata, ciappa e fiocchi di oro, e coccarda di seta rossa tonda; il tutto simile a quello stabilito per gli Uffiziali di Guerra della Real Marina.
La spada sarà secondo il modello approvato, ed il fiocco simile a quello prescritto per gli Uffiziali di Guerra della Real Marina.  
Il centurino sarà di pelle nera con guarnizioni di rame dorato secondo il modello. Il bottone sarà con ancora senza corona.
L’Uniforme de’ Segnalatori sarà simile a quella di sopra descritto, senza però ricamo di sorta alcuna.
Essi porteranno il casco simile a quello fissato per i Corpi Militari della Real Marina, come ancora la sciabla ed il correame.
L’Uniforme degli Allievi telegrafici sarà simile a quella de’ Segnalatori, colla differenza che la pistagna ed i paramani saranno blu con mostre di panno scarlatto alla pistagna, e con un bottone con ancora su di ciascuna mostra.
Gli Uffiziali di Guerra della Real Marina destinati a pestar servizio al Corpo telegrafico, indicati nell’articolo 8° Sezione 2a – Titolo XV delle Reali Ordinanze, continueranno a vestire l’uniforme del Corpo a cui appartengono…”
Tra il 1830 ed il 1841, alcuni ordini e decreti reali intervennero per integrare o variare parti del Regolamento del 1830.
Nessuno di questi provvedimenti interessò direttamente il Corpo telegrafico, sebbene il primo di essi, il Decreto reale del 6 giugno 1860, intervenendo su alcuni particolari delle uniformi degli Ufficiali, riguardò anche il personale della telegrafia di Marina.

Il Decreto Reale del 6 dicembre 1830
A quattro mesi dalla pubblicazione del Regolamento per le Uniformi della Real Marina, il 6 dicembre 1830, intervenne un Decreto reale che introdusse l’uso delle spalline, e di altri distintivi di grado, per tutti i Corpi militari:
“… Ciascun Capitan Generale, Tenente Generale, Maresciallo di Campo e Brigadiere, qualunque sia l’Arma o destinazione cui trovasi addetto, aggiungerà tanto su’ piccoli, che sul grande Uniforme, ora in uso, due spalline della forma e delle dimensioni come qui appresso viene indicato.
La parte piana delle medesime, che avrà lunghezza di pollici cinque e linee dieci, e la larghezza di pollici due e linee sei, sarà ricamata in oro pe’ Capitan Generali, Tenenti Generali e Marescialli di Campo, ed in argento pe’ Brigadieri, avendo verso la estremità inferiore uno scudo formato dallo stesso ricamo, che terminerà con una cornice circolare, composta da un tortiglione grande e da due più piccoli, all’ultimo de’ quali saranno strettamente attaccati numero ventuno cannottigli della lunghezza di due pollici e sei linee, e della grossezza di linee diciotto…
Sul centro del mentovato scudo i Capitan Generali avranno per loro distintivo tre gigli in forma piramidale, sormontati da una corona reale; i Tenenti generali due in linea orizzontale, sormontati dal medesimo stemma; ed i Marescialli di Campo e Brigadieri un solo giglio sottoposto all’indicata corona.
Tali gigli e corone saranno pe’ i Capitan Generali, Tenenti Generali e Marescialli di Campo, di argento; pe’ Brigadieri di oro.
I travetti pel sostegno delle spalline anzidetti saranno ricamate in oro o in argento, secondo il colore delle stesse, e la fodera sarà di
“… I Colonnelli, Tenenti Colonnelli e Maggiori, togliendo gli attuali distintivi da’ paramani di loro Uniformi e soprabiti, faranno uso indistintamente qualunque sia la loro posizione, parimenti di due spalline, tanto sul piccolo che sul grande Uniforme (ma non mai sul soprabito); e saranno di oro per quelli che hanno il bottone di oro, e viceversa
La parte piana delle medesime avrà le stesse dimensioni indicate per le spalline de’ Generali, e verrà formata da laminette rettangolari di rame dorato, o di argento, situate a squame, avendo verso la estremità inferiore di detta parte piana, che sarà alquanto convessa, la suddetta cornice circolare, composta da un tortiglione grande e due piccoli, all’ultimo de’ quali verranno uniti n. 32 cannottigli lunghi pollici due e linee sei, e della grossezza di tredici linee…      
Sul centro della mentovata parte da suddetto stemma reale; i Tenenti Colonnelli ne avranno due orizzontalmente situati ed i Maggiori un solo de’ detti gigli, dovendo sì uni che l’altro essere parimenti sormontati dalla corona reale, simile a quella pe’ Colonnelli.
Tali gigli e corone saranno in argento per quelli che faranno uso di spalline di oro, e viceversa.
I travetti delle indicate spalline pe’ gli Uffiziali superiori saranno formati da catenette di rame dorato, o di argento, secondo il colore, e la fodera sarà dello stesso colore delle mostre del rispettivo Uniforme.
I Generali di qualunque grado, arma o destinazione essi siano, proseguiranno a far uso de’ medesimi Cappelli, che attualmente portano.
Essi conserveranno parimenti la ciarpa di argento intessuta con seta scarlatta che attualmente usano.
Gli Uffiziali Generali della Real Marina faranno anch’essi uso del Cappello con un punto di Spagna del tutto simile a quello de’ Generali dell’Armata di terra…
Gli Uffiziali superiori de’ Corpi militari della Real Marina togliendo anch’essi all’attuale loro Cappello il punto di Spagna, useranno sotto le armi il Cappello tutto simile agli Uffiziali superiori dell’Armata di terra, permettendosi però di far uso fuori servizio di quello stabilito per gli Uffiziali naviganti.
I suddetti Uffiziali della Marina naviganti, di qualunque Classe essi siano, continueranno a far uso dell’attuale loro cappello…
…Essendo la ciarpa di argento e seta anzidetta esclusivamente serbata pe’ Generali,… gli Uffiziali di tutti i Corpi militari della Real Marina, dovranno far uso della ciarpa di seta bianca e scarlatta a somiglianza di quella che ora usano gli Uffiziali della linea… e siccome la ciarpa è un distintivo esclusivamente attribuito agli Uffiziali, così da ora in poi resta soppressa per tutti gli Ajutanti si del Reale Esercito, che dell’Armata di Mare, niuno eccettuato.
… Finalmente gli Uffiziali, da Capitano in giù, di qualunque arma essi siano, non esclusa la Reale Marina, i quali in atto avessero sulle loro spalline delle corone, ancore, … ed altro, dovranno immantinente togliere tutti i suddetti oggetti, conservando solo gli attuali gigli i Capitani Comandanti, e i Primi Tenenti, restando fermo quanto di già trovasi fissato pe’ Capitani, Tenenti, Secondi Tenenti ed Alfieri, che non debbono avere niuno contrassegno sulle loro attuali spalline.”
Con ordine reale del 20 dicembre 1836 fu stabilito che gli Ufficiali, dal grado di Capitano di Vascello in giù, nei giorni di gala, dovessero far uso di pantaloni di panno blu con una banda dorata laterale.
Moda uomo 1830
Moda uomo: Cappotto e pantaloni, 1830 circa. New York: The Metropolitan Museum of Art, 1981.210.4; 1982.316.11. L'evoluzione del gusto nella moda maschile influenzò il taglio delle uniformi così come, la moda militare ebbe egualmente ripercussioni su quella civile. Persistette per tutto l'Ottocento l'impiego di stoffe e materiali dai colori sgargianti nel confezionare  sia le uniformi che gli accessori. A terra come a mare, l'utilizzo dei colori non rappresentò un semplice richiamo estetico alla vita militare ma, aiutò a distinguere ciò che accadeva sul campo di battaglia tra gli incendi, il fumo della fucileria e dell'artiglieria.  
Corpo Telegrafico: Uniformi 1855
Corpo telegrafico uniformi (da sinistra verso destra) Segnalatore, Tenente Colonnello Comandante, Capitano.  da: "Tipi Militari dei differenti Corpi che compongono il Reale Esercito e l’Armata di Mare di S.M. il Re del Regno delle Due Sicilie" disegno A. Di Lorenzo litografia di Antonio Zezon, Napoli 1850. Nell'immagine sulla destra in fondo, alle spalle del segnalatore, ben visibile l'albero della macchina semaforica con i tre volantini di manovra delle ali di segnalazione.
Tabella salari per il Corpo Telegrafico (Decreto reale 4464 del 6 febbraio 1838).
Pantalone di gala con banda laterale dorata per ufficiali dal Capitano di Vascello in giù (Ordine reale del 20.12.1836)
Pantalone di gala con banda laterale dorata per ufficiali dal Capitano di Vascello in giù (Ordine reale del 20.12.1836).
 A mio padre   
(Procida 1930 – Napoli 1980)
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Telegrafo  
dal greco antico tele (τῆλε) "a distanza" e graphein (γράφειν) "scrivere", scrittura.





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